Un campo magnetico 100.000 volte superiore a quello dell’intero pianeta
Il magnete di CMS, costruito dall’Ansaldo di Genova, è l’apparecchio attorno al quale tutto l’esperimento è costruito, con un campo magnetico di 4 Tesla che è 100.000 volte più forte del campo magnetico terrestre.
Il suo compito è quello di deviare le traiettorie di particelle cariche che provengono dalle collisioni protone-protone di LHC. Maggiore è l’impulso di una particella minore è la sua deviazione in campo magnetico, e quindi ricostruire la sua traiettoria ci permette di ottenere una misura del suo impulso.
Fin dall’inizio CMS ha voluto avere il magnete più potente possibile, perché un forte campo magnetico deflette maggiormente le particelle cariche e, in combinazione con una misura di posizione molto precisa, permette di calcolare l’impulso anche delle particelle di altissima energia.
Il magnete di CMS è un solenoide, composto da spire di bobina conduttrice che producono un campo magnetico uniforme quando vi scorre una corrente elettrica. Il magnete di CMS è superconduttore, raffreddato ad una temperatura di -268.5º C, permettendo alla corrente elettrica di scorrere senza resistenza nelle sue bobine.
Con un magnete convenzionale a temperatura ambiente si sarebbe potuto ottenere un campo magnetico di al massimo la metà del magnete di CMS.
Il tracciatore ed i calorimetri (ECAL, HCAL) sono collocati all’interno del magnete, mentre i rivelatori di muoni sono posti all’esterno della bobina nel giogo di ferro di ritorno del campo magnetico. Il giogo di 14 m di diametro circonda la bobina del magnete e fa sì che le linee di forza del campo magnetico siano il più uniformi possibile. Il giogo funziona anche da “filtro”, lasciando passare solo i muoni e particelle che interagiscono debolmente come i neutrini.
L’enorme magnete funziona anche da struttura di supporto dell’apparato sperimentale, e deve essere particolarmente robusto in modo da sostenere le forze generate dal suo campo magnetico.
Il magnete di CMS, costruito dall’Ansaldo di Genova, è l’apparecchio attorno al quale tutto l’esperimento è costruito, con un campo magnetico di 4 Tesla che è 100.000 volte più forte del campo magnetico terrestre.
Il suo compito è quello di deviare le traiettorie di particelle cariche che provengono dalle collisioni protone-protone di LHC. Maggiore è l’impulso di una particella minore è la sua deviazione in campo magnetico, e quindi ricostruire la sua traiettoria ci permette di ottenere una misura del suo impulso.
Fin dall’inizio CMS ha voluto avere il magnete più potente possibile, perché un forte campo magnetico deflette maggiormente le particelle cariche e, in combinazione con una misura di posizione molto precisa, permette di calcolare l’impulso anche delle particelle di altissima energia.
Il magnete di CMS è un solenoide, composto da spire di bobina conduttrice che producono un campo magnetico uniforme quando vi scorre una corrente elettrica. Il magnete di CMS è superconduttore, raffreddato ad una temperatura di -268.5º C, permettendo alla corrente elettrica di scorrere senza resistenza nelle sue bobine.
Con un magnete convenzionale a temperatura ambiente si sarebbe potuto ottenere un campo magnetico di al massimo la metà del magnete di CMS.
Il tracciatore ed i calorimetri (ECAL, HCAL) sono collocati all’interno del magnete, mentre i rivelatori di muoni sono posti all’esterno della bobina nel giogo di ferro di ritorno del campo magnetico. Il giogo di 14 m di diametro circonda la bobina del magnete e fa sì che le linee di forza del campo magnetico siano il più uniformi possibile. Il giogo funziona anche da “filtro”, lasciando passare solo i muoni e particelle che interagiscono debolmente come i neutrini.
L’enorme magnete funziona anche da struttura di supporto dell’apparato sperimentale, e deve essere particolarmente robusto in modo da sostenere le forze generate dal suo campo magnetico.
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L’esperimento CMS è una delle più grandi collaborazioni internazionali nella storia scientifica.
Oltre 250 fisici e ingegneri sono impegnati a lavorare all’esperimento ed hanno realizzato significative frazioni del sistema
Il progetto si estende in oltre 54 paesi e regioni in tutto il globo, coinvolgendo 241 istituti, più di 3000 fisici, oltre 1000 ingegneri e circa 270 tecnici che collaborano quotidianamente per svelare i segreti dell'universo.
Dal fuoco all'elettricità, le scoperte hanno plasmato la civiltà umana: la ricerca fondamentale è la forza trainante per migliorare le nostre vite. Nel 2012, CMS ha annunciato la sua prima grande scoperta, il bosone di Higgs, un tipo di particella mai vista prima.
La CMS Collaboration è un'organizzazione di istituzioni accademiche che hanno collaborato per costruire e far funzionare il rivelatore CMS. La procedura di accesso all'esperimento prevede in prima istanza l'esprimere interesse al CMS Spokeperson.
L’esperimento CMS è una delle più grandi collaborazioni scientifiche internazionali della storia, che coinvolge 5000 tra fisici delle particelle, ingegneri, tecnici, studenti e personale di supporto di 200 istituti di cui 16 in Italia.
Ricorre nel 2022 il decimo anno di un evento storico: la rivelazione del bosone teorizzato da Peter Higgs e François Englert
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